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Ancora problemi irrisolti

La Nazione 8 agosto 2014: Il nostro punto di vista

Le notizie apparse sui giornali nell’ultimo mese ci hanno spinto a chiedere agli organi regionali (Comunicato_7 agosto_2014) un intervento forte per risolvere i problemi che provocano disagi alle famiglie toscane con bambini cardiopatici al fine di garantire nella nostra regione:

– la cura in completa sicurezza di tutti la casistica cardiochirurgica, comprese le situazioni  di emergenza, accentrate su Firenze (in quanto centro pediatrico di riferimento dove il 118 regionale indirizza i casi neonatali/pediatriche ad elevata complessità ed urgenza). Sono rarissimi quei casi dove la diagnosi immediata permette  il trasferimento diretto a Massa.

– Il superamento dei  disagi dovuti agli spostamenti fuori regione per gli interventi e per i successivi controlli (che interessano ancora oggi circa  il 20% dei nuovi casi  che si registrano ogni anno in toscana )

Nel febbraio 2013, quando è stato attivato il doveroso presidio cardiochirurgico a Firenze, ci sentivamo soddisfatti della scelta fatta dagli organi regionali, certi che questo fosse considerato un punto di partenza e non di arrivo, nel percorso di organizzazione della rete cardiologico-pediatrica regionale, ma sono mancati gli steps successivi che avrebbero dovuto portare al raggiungimento di una concreta integrazione fra i due centri. Infatti l’attività totale svolta in Toscana negli ultimi anni in termini di casistica cardiochirurgica e cardiologico interventistica trattata non si sta incrementando come avviene invece in altri centri nazionali. Nessuna regione italiana avrebbe queste potenzialità in attrezzature ed equipes mediche con la presenza sul territorio di un centro cardiochirurgico di eccellenza come l’Opa di Massa e di un ospedale pediatrico come il Meyer completo di tutte le specializzazioni, e dove è presente un reparto di cardiologia con personale molto quotato. Ecco perché siamo molto amareggiati dal fatto che non è stato raggiunto né l’obiettivo della cura in completa sicurezza, né tanto meno che si è risolto il problema degli spostamenti verso altre regioni.

E’ questo il motivo per il quale, forti della nostra indipendenza dai centri di cura locali, abbiamo inviato agli organi regionali competenti le nostre considerazioni sul tema, e che il giornale “la Nazione”, che ringraziamo per il rilievo dato al problema, il 7 e 8 agosto 2014 ha pubblicato in una serie di articoli.

Solo lavorando in modo unitario e non come due realtà separate, sfruttando tutte le potenzialità offerte dalle due strutture specialistiche, superando campanili e reminiscenze storiche e guardando al problema globale, sarà possibile curare tutti i bambini cardiopatici toscani nella nostra regione con garanzia di assoluta sicurezza anche nei casi più difficili. 

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